Digiuno terapeutico
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In tutte le culture, persino sui testi sacri di ogni religione, si fa riferimento al digiuno come pratica da eseguire. Perché?
Oggi la scienza propone addirittura il digiuno terapeutico, quale sistema per accelerare la guarigione.
Ci sono ospedali e cliniche in Russia in cui si fanno digiunare i pazienti per alcuni giorni prima di intervenire con i farmaci. Qual è lo scopo?
Un chirurgo americano che ha fatto 25.000 interventi al colon ha visto che nel tratto di tutti i colon asportati c’erano non meno di 5 kg di alimenti in putrefazione appartenenti a cibi ingeriti anche più di due anni prima. Queste sostanze in putrefazione attaccano il sistema immunitario e le cellule creando effetti deleteri a volte anche devastanti per l’organismo.
Il nostro sistema immunitario invece di contribuire per farci guarire dalle patologie impiega le sue funzioni soprattutto per debellare gli effetti negativi dei gas prodotti dai marciumi depositati sulle pareti del colon. In assenza di materiale putrefatto il nostro sistema immunitario è libero di lavorare al 100% per ottimizzare la nostra salute.
Con un digiuno di poco più di sette giorni e bevendo molta acqua si riesce a pulire il nostro organismo dalle sostanze tossiche accumulate.
Siccome tutta la letteratura che riporta questa pratica parla solo di effetti benefici e non menziona controindicazioni alcuni esperti nutrizionisti la chiamano “digiuno terapeutico”.
E’ scritto che si può digiunare per 40 giorni consecutivi senza avere problemi sulla salute (in questo periodo il corpo “consuma” i grassi in eccesso). Solo nella prima settimana di digiuno si può acuire la percezione dei problemi di salute e si accusano malesseri tipo nausea, stanchezza, mal di testa, senso di debolezza.
Questi sintomi, ci spiegano gli esperti, sono dovuti al fatto che il corpo inizia a disintossicarsi e, purtroppo, questo processo non è indolore. Il digiuno terapeutico dura circa una settimana; per favorire lo smaltimento delle tossine, durante questo periodo è opportuno bere non meno di 2,5 litri di acqua al giorno, meglio delle tisane depurative senza aggiunta di zucchero.
Alcuni ricercatori sostengono che chi digiuna per una settimana due o tre volte all’anno allungherà la propria vita di almeno vent’anni.
Oggi, in alternativa al digiuno terapeutico, si può fare l’idrocolonterapia (lavaggio dell’intestino): il trattamento dura circa un’ora e può essere eseguito solo con la presenza di un dottore specializzato in questo campo. Gli effetti terapeutici dovrebbero essere simili a quello di un digiuno di una settimana. .
Esperienza diretta
Nel maggio del 2000, in un albergo termale di Ischia, ho fatto il digiuno terapeutico/spirituale della durata di otto giorni partecipando, insieme ad altre quindici persone, ad un seminario organizzato per tale scopo e con l’assistenza di un dottore specialista in nutrizione. Durante il digiuno tutti i giorni ognuno di noi beveva più di 2 litri di tisane depurative; solo due persone, tra i partecipanti, hanno avuto problemi di salute nei primi giorni e per tale motivo sono state costrette a prendere una minestra leggera prima di continuare a digiunare. Io nei primi tre giorni ho accusato un indebolimento fisico
ma dopo sei giorni di astinenza dal cibo mi ritrovavo con più energia di quanta ne avevo prima di iniziare. Il settimo giorno stavo così bene come non lo ero mai stato da anni che, approfittando del fatto che non avvertivo fame, decisi di continuare a digiunare per altri giorni anche una volta terminato il seminario. Ricordo che nei giorni successivi a tale pratica tutti i miei conoscenti, notando in me un ringiovanimento troppo evidente e repentino, erano convinti che, durante la mia assenza da Salerno, avessi fatto un intervento chirurgico di lifting al viso.
Il digiuno di 7 / 9 giorni è più facile da eseguire se lo si pratica in un seminario con altre persone e con la tranquillità psicologica di essere assistiti da un dottore. Tenendo conto che i primi 3 – 4 giorni si è molto fiacchi è opportuno che chi vuol fare il digiuno terapeutico da solo sappia che durante tale periodo non potrà andare a lavorare ed eseguire sforzi muscolari.