Chakra della Corona
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Il chakra della corona è situato circa quattro centimetri in avanti rispetto al centro del cranio; nei neonati corrisponde alla fossettina che si forma dalle ossa non ancora saldate del loro cranio.
Questo chakra è il più importante punto energetico del corpo umano in quanto il suo blocco determina l’insorgere di malattie mortali.
La persona che ha il chakra della corona chiuso, se non opera repentinamente quel cambiamento psicologico che determina la sua riattivazione, è condannata a morire in breve tempo a causa di una malattia incurabile.
Questo chakra si blocca unicamente quando la persona ha perso la voglia di vivere, non ha più lo stimolo della sopravvivenza perché pensa di non poter più eliminare la sofferenza determinata da un evento negativo che le è capitato.
Il dispiacere provocato da questo evento le aveva inizialmente causato il blocco di un chakra e la malattia di un organo a questo collegato energicamente, poi quando il dolore psicologico è diventato insopportabile, la persona preferisce morire pur di non avvertirlo più. Questo tragico pensiero blocca il chakra della corona e la malattia si trasforma da benigna in mortale.
Siccome questo è un argomento molto importante voglio spiegare di nuovo il rapporto che esiste tra conflitto e malattia benigna o mortale per cui faccio un esempio: una persona soffre per colpa di un evento che le è capitato. Questa sofferenza blocca uno specifico chakra e l’organo corrispondente che non riceve più l’energia vitale si ammala. In questo caso la malattia è benigna (non può essere causa di morte). Quando la sofferenza diventa insopportabile e non si trova più il coraggio di convivere con questo dolore la stessa malattia si trasforma in maligna e causa la morte.
Non bisogna credere alle persone che hanno il chakra della corona bloccato quando affermano che vogliono vivere. In verità essi stanno mentendo perché una malattia mortale si può sviluppare solo quando ci sono dei pensieri nefasti tipo: “non ce la faccio più, non ha
senso vivere così, desidero morire pur di non soffrire più, senza quella motivazione mi manca lo scopo di vivere”.
Anche la persona che sta meditando di suicidarsi ha il chakra della corona bloccato, visto che anche egli ha perso lo stimolo di vivere.
Io eseguo il test kinesiologico per rilevare lo stato dei chakra iniziando da quello della corona perché se riscontro che questo è bloccato so immediatamente di avere al mio cospetto una persona che è in imminente pericolo di morte.
Dopo aver rifatto la prova, ed essermi accertato che effettivamente questo punto energetico è chiuso, proseguo il test verificando scrupolosamente lo stato degli altri chakra. Quello che mi risulterà bloccato mi farà capire quale specifico conflitto la persona sta vivendo (vedi i capitoli successivi che descrivono gli altri chakra).
Se questa persona è venuta “per caso” a farsi fare da me il test kinesiologico vuol dire che a me “per caso” è concessa la possibilità di aiutarla a guarire. Forse egli non avrà altre occasioni di conoscere qualcuno in grado di indicargli il percorso psicologico che creerà il processo di autoguarigione nel suo corpo, perciò mi preoccupo di instaurare subito un rapporto di empatia e di fiducia. Dal momento del test, fino a quando questa persona decide di andare via, le dedico tutto il mio tempo; gli impegni con le altre persone e con la mia famiglia passano in secondo piano; in quel momento la persona con il chakra della corona bloccato è per me la persona più importante del mondo e sarò a sua disposizione per tutto il tempo che necessita per riuscire a stimolare in essa l’istinto naturale della sopravvivenza.
Probabilmente questa persona ha impegni e mi può concedere solo pochi minuti, perciò cercherò di dare il meglio di me stesso per destare il suo interesse a prolungare il colloquio.
Per prima cosa cerco di spingerlo ad aprirsi, ben sapendo che chi ha il chakra della corona bloccato sovente non vuole confidare agli altri il suo stato d’animo. Per agevolare questo compito spiego che conosco il conflitto che causa sofferenza, e dico la data dell’anno in cui si è verificato l’evento che ha determinato il suo malessere
psicologico (vedi il capitolo test kinesiologico). Il più delle volte la persona, sorpresa da queste affermazioni, elimina rapidamente la barriera che ha frapposto tra sè e gli altri, e svela il suo dolore interiore. Spesso, nel raccontare il suo conflitto, egli scoppia a piangere e ciò è un buon segno: indica che la persona è disponibile a ricevere aiuto.
Dopo avere ascoltato il suo dramma consiglio la strada più semplice per eliminare la sofferenza, facendo tanti esempi positivi, tutti attinenti al suo caso.
Se la persona ignora la sua patologia spiego la correlazione che c’è tra il suo conflitto e una malattia che probabilmente si sta sviluppando nel suo corpo, evitando di dirne la gravità, e che la soluzione del conflitto porta inevitabilmente alla guarigione. Cito esempi di persone che avevano una patologia simile ma mortale, e che risolvendo il conflitto simile al suo sono guarite rapidamente.
In questa fase preferisco tacere il fatto che è in atto una malattia mortale, perché ciò potrebbe facilmente innescare un altro conflitto (paura di morire) con conseguenze altrettante tragiche (vedi chakra del cuore).
Solo se la persona non mostra la capacità reattiva idonea ad operare quel cambiamento psicologico che innescherà il processo di auto guarigione, non avendo alternative, sono costretto ad informarla che, secondo me, potrebbe essere in atto lo sviluppo di una malattia mortale e consiglio di fare gli opportuni accertamenti ospedalieri per verificare la mia tesi. Il più delle volte il sapere di avere una brutta malattia permette alle persone di far emergere il proprio istinto di sopravvivenza e, quindi, di adoperarsi per cercare una terapia valida per curarsi
Quando nel colloquio che ho con la persona ammalata gravemente nella modalità “soft” non riesco a ottenere una sua reazione positiva, cambio atteggiamento e mi rivolgo in modi alquanto duri: “o reagisci o muori!”.
Questa frase deve risuonare come uno schiaffone per destare la persona dal torpore psicologico in cui si trova. Aggiungo subito: “la vita è bella, è il bene più prezioso che ha, e non la puoi perdere per
una convinzione errata. Non è vero che non esiste una soluzione al tuo problema. Non è vero che tu non sei capace di affrontare positivamente il tuo conflitto. Non è vero che sei predestinato a soffrire”.
Se questa persona è credente evidenzio che le Sacre Scritture dicono: “Dio è talmente buono che ti manda solo i problemi che puoi risolvere”.
Se la persona crede nella reincarnazione specifico che ogni anima, prima di venire sulla terra, sceglie i problemi che dovrà affrontare positivamente per evolvere e trovare la felicità. Poi aggiungo: “ora tu, con il tuo libero arbitrio, hai la facoltà di reagire alla sofferenza operando il cambiamento psicologico che ti porterà la guarigione e la gioia di vivere, oppure puoi scegliere di continuare a soffrire e morire in breve tempo”.
Secondo i più grandi maestri spirituali la sofferenza e la malattia sono solo segnali che ci mostrano che non stiamo percorrendo la strada giusta. Chi cambia strada troverà la felicità.
Nel vangelo di Tommaso: “Una sera Gesù era molto triste e i suoi occhi erano perduti in un futuro lontano; quando Tommaso gli chiese il perché Gesù gli rispose: «Mi faranno apparire amante del dolore; sento dire ovunque che l’uomo è nato per soffrire. NULLA DI PIÙ FALSO! Solo per la sua stupidità e per la sua visione limitata l’uomo si circonda di sofferenza. IO sono venuto tra voi per indicarvi la strada della gioia».
DIO ci ha dato la vita e gli strumenti per creare qualsiasi cosa desideriamo. Non dubitate di voi stessi, dentro di voi c’è già tutto il potenziale divino, se ci credete avete il potere di fare ogni cosa, nulla vi è precluso!
Se la persona non è credente, faccio degli esempi sul potere della mente e li avvaloro con esperimenti scientifici (sono riportati nel capitolo successivo: chakra del terzo occhio).
Per ultimo faccio esempi di persone che avevano scelto di morire perché stavano attraversando un brutto momento e che poi, dopo il loro fallito tentativo di suicidio, hanno condotto una vita piena di soddisfazioni.
Tra gli esempi che cito scelgo sempre anche la storia del famoso cantautore Gino Paoli. Egli, da giovane, dopo la fine di una storia d’amore, ha tentato il suicidio e per le sue conseguenze è entrato in coma. Dopo aver trascorso molto tempo in ospedale si è ripreso perfettamente. In seguito è sempre stato con donne belle e famose, la sua carriera artistica è stata coronata da grandi successi, e a distanza di parecchi decenni, è ancora osannato dal suo vasto pubblico. Chiunque ha visto ultimamente Gino Paoli in televisione avrà notato che il suo viso esprime una profonda serenità; quante cose belle gli ha riservato la vita, tutte cose di cui non avrebbe goduto se il suo tentativo di suicidio fosse andato a segno.
Quando un ammalato grave conosce la dinamica psicologica che causa la sua malattia e non fa nulla per risolvere il suo conflitto così da determinare la sua autoguarigione, in pratica sta mettendo in atto il suo suicidio! Potrei suggerirgli: «Perché non la fai finita subito invece di morire con tanta sofferenza?». Naturalmente sto scherzando. Il peccato più grande che possiamo commettere è quello di rinunciare a vivere! NON esiste una sola ragione valida che legittimi il suicidio. Sei ammalato? Operi un cambiamento, risolvi il conflitto che causa la tua malattia e guarirai! Hai perso il lavoro? Stai tranquillo … non era adatto a te; abbi pazienza e ne troverai uno che ti procurerà benessere psicofisico e materiale. Le leggi spirituali dicono che il caso non esiste e che quando si chiude una porta nel futuro è previsto l’apertura di un portone. In pratica se risolvi il conflitto che stai attraversando la vita ti riserverà obbligatoriamente l’opportunità di un lavoro molto più gratificante di quello che hai perso. Soffri perché hai chiuso una storia d’amore importante? Comprendi gli errori che tu hai commesso nel rapporto e la prossima storia d’ amore che vivrai sarà molto più bella.
Nessun essere umano nasce con la predestinazione o il karma di vivere tutta la vita nella sofferenza. Noi abbiamo il libero arbitrio di decidere come vivere. Tutti noi abbiamo la possibilità di gioire della vita! Questa è la nostra unica vera predestinazione! La sofferenza e la malattia indicano solo che si sta percorrendo una via sbagliata. Solo chi si intestardisce a non operare un cambiamento si preclude la
possibilità di vivere felice. Ricorda che i problemi che stai attraversando non ti sono capitati per caso; Dio ha creato il mondo solo affinché le anime possano farvi la loro evoluzione; e non dovrebbe essere in grado di creare le condizioni di cui ogni anima necessita? Tutto sembra casuale e tuttavia tutto si svolge secondo un piano perfetto. Tu hai il libero arbitrio ma ciononostante il Signore dispone le cose in modo che tu non vada perduto e faccia le esperienze che devi fare per imparare ciò che è importante per la tua evoluzione, e che tutto questo ti capiti “per caso”. Perciò sbagli se pensi che non esiste una soluzione alla disgrazia che ti è capitata; se ci rifletti bene vedrai che la tua sofferenza deriva unicamente dal fatto che stai facendo dipendere la tua felicità (ed il tuo stato di salute) da un fattore esterno, mentre la Legge evolutiva (o dell’autostima) dice di non farti condizionare dagli altri o dalle cose materiali. Quando si impara questa lezione obbligatoriamente facciamo un salto quantico verso Dio, guariremo dalle malattie e
vivremo in armonia con noi stessi e con gli altri. Quando la persona con il chakra della corona bloccato, decide di terminare il colloquio e di andarsene io la saluto affettuosamente e le dico che ogni volta che ha voglia di parlare con me sono sempre disponibile.
Spesso mi è capitato che dopo un colloquio svoltosi con queste modalità e argomentazioni la persona decide di rincontrarmi il giorno dopo per raccontarmi di avere riflettuto molto sulle cose dette nell’incontro precedente e che infine ha deciso di reagire seguendo i miei consigli.
Tramite test kinesiologico trovo la conferma che la persona ha realmente riacquistato la voglia di vivere verificando che il suo chakra della corona non è più bloccato. Durante la nuova visita noto subito la differenza nel suo sguardo: il giorno prima era spento e ora esprime vitalità.
Basta la riattivazione del chakra della corona per trasformare una malattia mortale in una semplice da curare (da maligna in benigna). Dopo essere riuscito a far emergere la sua voglia di vivere non mi resta che aiutarlo a risolvere il conflitto che determina la sua
malattia. Il mio lavoro termina solo quando verifico che il chakra corrispondente al conflitto che stava vivendo la persona non è più bloccato (è la prova che il conflitto è stato risolto).
Se la persona era a conoscenza della sua malattia (ad esempio tumore) la invito a fare nuovi accertamenti ospedalieri. Vi lascio immaginare con quale stato d’animo colmo d’euforia la persona mi mostra il risultato delle analisi radiografiche che riporta la scomparsa della malattia mortale. Egli sprizza gioia da tutti i pori per il risultato conseguito e si sente rinato a nuova vita, … ed io in quei momenti sono estremamente fiero di me stesso: ho contribuito a salvargli la vita.
Tutte le volte che questi fatti succedono provo una felicità immensa. La stessa emozione la vivo anche quando la persona non sapeva che nel suo corpo si stava sviluppando una malattia mortale e quindi
ignora che con il mio aiuto ora è guarita. Non mi importa più di tanto
che lui lo sappia, io so di aver fatto una cosa bella e non ho bisogno della riconoscenza o della gratitudine degli altri per sentirmi felice.
Ma come reagisco quando l’ammalato rifiuta di ascoltare i miei consigli, non vuole operare alcun cambiamento e si rassegna a morire?
Ho semplicemente compassione per questa persona!
Non mi lascio coinvolgere in emozioni di dispiacere o di rabbia. So di aver dato il meglio che avevo da offrire, e so che nessuno al mondo ha il potere di cambiare qualcun altro, di fare miracoli o di operare guarigioni. Possiamo solo indicare la strada che porta alla gioia di vivere e alla buona salute, ma sarà sempre e solo l’altro a doverla percorrere. Nessuno può camminare al posto suo!
Ognuno di noi è dotato di libero arbitrio, e non esiste al mondo una persona o un Messia che può non tenerne conto. Solo l’ammalato può decidere di guarire o di morire e noi dobbiamo rispettare la sua scelta.
Il chakra della corona si blocca anche quando la persona è attaccata dall’esterno da energie negative. Per fortuna questo succede in casi molto rari.
I sintomi sono psicologici: prima la persona si arrabbia facilmente e senza motivo giustificabile con gli estranei, poi con i famigliari, infine ce l’ha con se stessa e decide di autoflagellarsi o, peggio ancora, di suicidarsi.
Ciò si verifica quando la persona è fatto oggetto di malefici, o di pensieri molto forti di odio.
Che il pensiero possa influenzare le persone lo dimostra un esperimento eseguito negli USA: dieci uomini si concentravano sui passanti che camminavano sul marciapiede del lato opposto della strada e mentalmente ordinavano loro di toccarsi i capelli. Ebbene nove passanti su dieci eseguivano inconsciamente l’ordine.
Io ho avuto modo di constatare che il pensiero influenza le persone quando ho insegnato a delle studentesse universitarie, che dovevano sostenere un esame, ad utilizzare il loro pensiero per ordinare ai professori di interrogarle sugli argomenti dove si sentivano più preparate: tutte loro hanno superato brillantemente l’esame perché i professori hanno inconsciamente eseguito i loro ordini mentali.
Così come ognuno di noi con i pensieri positivi può influenzare una persona, uno stato ed il pianeta (contribuendo a creare un clima sociale di pace), così un pensiero ossessivo di odio riesce ad attaccare l’aura di una persona che ha poca considerazione di se stessa inducendola a compiere atti negativi e anche violenti.
Per me le energie negative possono colpire e influenzare solo le persone dotate di poca autostima (altrimenti Berlusconi sarebbe già morto da un bel po’ di tempo. Anche l’opposizione riconosce che egli ha un grande carisma).
Tramite il test muscolare kinesiologico si può verificare se la persona con il chakra della corona bloccato subisce questa influenza negativa.
Un apparecchio in grado di rilevare la presenza di energie negative è la camera Kirlian. Se esse sono presenti, nella foto dell’aura della persona vi saranno onde vibrazionali di colore nero, con le sfumature che vanno verso il centro del capo.
I rimedi per allontanare le energie negative (fatture, esorcismi, malocchi, pensieri di odio) sono più semplici di quanto comunemente si crede.
Un metodo molto efficace che tutti possono praticare e che non ha costi: la persona che ha questo problema ogni volta che fa la doccia deve visualizzare che il getto dell’acqua pulisca la propria aura, la purifichi e la faccia risplendere di luce bianca ed infine la renda impenetrabile ad ogni tipo di vibrazione negativa.
Chi è scettico e non crede nel potere della propria mente per eliminare le energie negative presenti sulla propria aura può utilizzare l’apparecchio “cleanergy”. Analizzando le foto Kirlian fatte alla persona prima e dopo la pulizia della sua aura praticata con il cleanergy sono sufficienti solo 5 minuti per eliminare ogni tipo di influenza esterna. Invece mi permetto di sconsigliare vivamente chi teme di essere oggetto di malefici o di odio di rivolgersi a persone che praticano l’occultismo e che per questo lavoro chiedono denaro. Sono assolutamente convinto che essi sono unicamente dei ciarlatani e dei truffatori!